Lebron James l’aveva detto prima della gara a Toronto in cui i suoi Cavs avrebbero avuto il primo match point della serie: “Giocheremo gara 6 come se fosse la nostra gara 7”. E il Re è stato di parola, sfoderando un’altra prova maiuscola che vanifica “l’effetto Canada” avuto fino ad ora sui Raptors, quasi un’altra squadra in casa rispetto a quella vista on the road. I Cavaliers partono subito forte e in poco tempo mettono le mani su partita e serie, prendendo un vantaggio in doppia cifra già nel secondo quarto e scollinando il +20 nel terzo; a nulla serve la reazione d’orgoglio dei Raptors, guidati da un eccezionale Kyle Lowry (35, di cui 23 nel secondo tempo), tra terzo e ultimo periodo, agilmente domata dagli ospiti, che chiudono la contesa sul 113-87 finale. Sono 33 e 11 rimbalzi alla sirena per Lebron, ben spalleggiato dai soliti Kyrie Irving (30) e Kevin Love (20+12): al contrario della passata stagione, i Cavs sbarcano dunque in Finale (la seconda consecutiva, addirittura la sesta in fila per il solo James) in uno stato di forma invidiabile. Il primo obiettivo stagionale per Cleveland è dunque centrato, e ora attenderanno Warriors o Thunder per provare a completare l’opera sfatando finalmente la maledizione dell’Ohio (un titolo professionistico di uno qualsiasi dei maggiori sport nazionali manca a Cleveland addirittura dal 1964); Toronto, dal canto suo, riesce a riparare i danni in una serie in cui era evidentemente sfavorita, consolandosi con le due vittorie comunque ottenute e soprattutto la miglior stagione della giovane storia di franchigia.
LA PARTITA
In un Air Canada Center dallo stupendo colpo d’occhio, con gli spalti vestiti di rosso su cui strisce bianche trasversali richiamano i tagli del dinosauro simbolo della franchigia, i Raptors provano subito a graffiare come fatto nei primi due episodi canadesi, ma stavolta Cleveland non si fa sorprendere e, complice la serata al tiro dei padroni di casa che pare subito non brillantissima, prende in poco tempo in mano le operazioni: la tripla di Lebron, 14 punti nella prima frazione, dà il primo +10 ospite dopo soli 7 minuti. Toronto reagisce e, con il buon impatto di Valanciunas ancora dalla panchina, torna a -4, prima che ancora il Prescelto fissi il finale di parziale sul 31-25 per i suoi.
Nel secondo periodo i Raptors continuano a litigare col ferro dalla lunga, e così Cleveland, al contrario molto precisa dall’arco, ha buon gioco a costruire inesorabilmente un margine di sicurezza: Toronto prova a rimanere attaccata alla partita, ma le triple del solito James (già a quota 21 a metà gara), Smith e Love portano i Cavs a chiudere la prima metà sul +14, 55-41, con la sensazione di avere il controllo della gara.
Non cambia l’antifona nel terzo periodo, in cui sono sempre i Big Three ad affossare sempre più i canadesi: il jumper di Irving regala il primo +20 a 5 minuti dal termine del quarto che pare già chiudere la gara. Non ci sta però Kyle Lowry, fino a quel momento aggressivo ma abbastanza impreciso al tiro, che chiude la frazione con 15 punti consecutivi per provare a riportare i suoi in partita: ci riesce in parte, chiudendo il quarto sul 86-74.
Sono due jumper di DeRozan a inizio ultimo periodo a ridare a Toronto il -10 che riaccende la speranza di tornare in Ohio; ma i Cavs sono ormai motivati a chiudere, e coi soliti Lebron e Irving, ben coadiuvato da un ancora chirurgico JR Smith, chiudono i conti già a 6 minuti dal termine, con la tripla di Irving che ridà il +20 ai suoi. Anche Lowry deve alzare bandiera bianca: il tabellone alla fine indica un altro pesante 113-87. Come da pronostico, sono i Cleveland Cavaliers la prima finalista del 2016.