Lebron+Irving: i Cavs annientano GS e accorciano sul 2-1

 

GOLDEN STATE WARRIORS

STEPH CURRY: 5. Appena due punti nel primo tempo, con ben 3 falli a carico e 3 palle perse, nel secondo si riscatta solo parzialmente con alcune ottime giocate offensive, compreso un gioco da 4 punti, che gli permettono di “aggiustare” le statistiche. Nel complesso, però, la sua prestazione è ampiamente sotto gli standard, soprattutto perché gran parte dei canestri arrivano gara compromessa o quasi. E 6 palle perse sono veramente troppe.

 

KLAY THOMPSON: 5. Inizia sbagliando 4 tiri e 2 liberi, riscattandosi nel proseguo del primo tempo grazie a triple e giochi da tre punti che tengono vive le speranze di rimonta degli Warriors. Al ritorno in campo dopo l’intervallo, però, prende appena 3 conclusioni (sbagliandole), privando la squadra di un prezioso aiuto nel tentativo di rimonta.

 

HARRISON BARNES: 7. Il migliore tra le fila di Golden State. Trascinatore in avvio di secondo quarto, chiude con 18 punti (7/11) e 8 rimbalzi.

 

DRAYMOND GREEN: 5. A livello statistico gioca una partita a tutto tondo, con 6 punti, 7 rimbalzi, 7 assist e 2 sole palle perse, ma concretamente non ha un grande impatto sul match, soprattutto se paragonato alle prime due partite della serie.

 

ANDREW BOGUT: 5. 4 punti in avvio, poco altro.

 

PANCHINA WARRIORS: 5,5. Bene offensivamente Iguodala, mentre Livingston, Barbosa e Speights non riescono ad avere un buon impatto sulla partita, dimostrando di patire la lontanza dalla Oracle Arena.

 

CLEVELAND CAVALIERS

KYRIE IRVING: 7,5. Primi 15 minuti da vero dominatore con 19 punti e 8/11 al tiro, rallenta un po’ a cavallo dell’intervallo ma torna a segnare nel terzo quarto, quando con alcune giocate aiuta Lebron a mantenere gli avversari a debita distanza. Chiude con 30 punti e 8 assist.

 

JR SMITH: 7. Prova ad entrare in ritmo fin da subito, sbagliando numerose conclusioni, ma quando si sblocca diventa un fattore, come dimostrano i 20 punti finali. La tripla da centrocampo non valida per pochi decimi di secondo grida comunque vendetta.

 

RICHARD JEFFERSON: 7. Dopo l’ottima gara-2 è lui il prescelto per sostituire l’infortunato Love: risponde presente su entrambi i lati del campo, segnando quando viene chiamato in causa e difendendo con grande intensità.

 

LEBRON JAMES: 8. Primo quarto tranquillo, secondo problematico (2/11 al tiro), sale in cattedra nel terzo periodo, quando con canestri continui (jumper alternati a penetrazioni e schiacciate) ammazza sul nascere il tentativo di rimonta di Curry e compagni. L’impressione è che serva questo Lebron per tutta la serie se i Cavs vogliono avere speranze. Unica pecca le palle perse: 5 sono tante.

 

TRISTAN THOMPSON: 8. Semplicemente dominante sotto i tabelloni. Chiude il primo tempo con 8 punti e 10 rimbalzi, di cui appena 3 difensivi e ben 7 offensivi, mentre nella ripresa si limita a controllare il pitturato dei Cavs aggiungendo qualche canestro che gli permette di arrivare a 14 punti e 13 rimbalzi.

 

PANCHINA CAVALIERS: 5. Fino al garbage time apporto praticamente nullo delle (poche) seconde linee schierate da Lue.

 

 

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Andrea Falcetti

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