La notizia è di quelle che lasciano di sasso: Derrick Rose lascia Chicago. E poco importa se ad attenderlo c’è New York, il Madison Square Garden e una delle squadra professionistiche con più attrattiva al mondo.
Il numero 1 ha deciso (o forse più la dirigenza dei Bulls, questo lo capiremo meglio col passare dei giorni) di andare via di casa. Di cambiare aria dopo che l’ossigeno della città del vento era spesso diventato soffocante negli ultimi mesi. Negli ultimi anni.
Una vita da predestinato, da campione. E una missione tanto ingombrante quanto attraente: prendersi il cuore di chi per 15 anni ha visto giocare Dio. E magari alzare qualche vessillo di fianco a quel doppio trittico che campeggia sul soffitto dello United Center.
Un sogno frantumatosi in mille pezzi, come un ginocchio che non ha mai voluto saperne di tornare definitivamente a posto. Come la sfiga, che quando vuole in realtà ci vede benissimo.
Una storia certamente da raccontare.