Il futuro di Paul Pierce è ancora in forse: stando a quanto riporta Ben Bolch del L.A. Times, l’ex giocatore dei Boston Celtics si sarebbe preso dell’altro tempo per decidere se continuare o meno a giocare in NBA. Nonostante rimangano altri due anni del contratto triennale da 10 milioni di dollari siglato la scorsa estate, Pierce si è detto insicuro del fatto che abbia ancora la forza mentale necessaria per giocare almeno un altro anno. Per tale motivo, la decisione di The Truth arriverà solamente nelle prossime settimane, quando comunicherà l’esito delle sue riflessioni al front office dei Clippers.
L’ex giocatore di Brooklyn Nets e Washington Wizards, in NBA dall’ormai lontano 1998, nella stagione appena terminata ha viaggiato alla media di 6.1 punti, 2.7 rimbalzi e 1 assist in 18.1 minuti di media a partita: inutile dire che si tratta di career lows in tutti e quattro i valori. A 38 anni compiuti tuttavia, l’importanza di Pierce non si evince più da quanti punti segna o da quanti rimbalzi tira giù, bensì risiede in tutti i cosiddetti “intangibles” che l’ex campione NBA ed MVP delle Finals con la maglia dei Celtics può portare alla causa dei Clips.
Pierce-NBA: altre due settimane e sapremo se, dopo il ritiro di Kobe Bryant, bisognerà dire addio a un altro grande protagonista della “faida” tra Celtics e Lakers.