Il nome di Nate Robinson figura nella lunga lista degli ancori tanti free agent alla ricerca di una squadra in NBA. Tuttavia non sembra esserci un grande interesse da parte delle franchigie al momento, motivo? Non si capisce quali siano le intenzioni del folletto di Seattle, non si capisce se ha chiuso con la pallacanestro oppure vuole rimettersi in pista per una nuova avventura.
Il mese scorso è balzata agli onori delle cronache del workout sostenuto da parte di Nate coi Seattle Seahawks, squadra tra le più importanti nella NFL. Il provino c’è stato davvero e alcune voci riportavano come la squadra di football, sport praticato da Robinson sia all’high school sia al College prima di cimentarsi col basket, stesse pensando di mettere addirittura sotto contratto il prodotto di Washington.
Questa notizia è stata una vera e propria pubblicità negativa per Nate agli occhi dei general manager NBA, che finora non l’hanno preso in men che minima considerazione in questa free agency. Oltre al fattore football, Robinson paga anche i diversi problemi fisici avuti negli ultimi anni dopo la ripresa dal terribile infortunio del 2014 quando il legamento crociato anteriore del ginocchio ha fatto crack.
Da allora appena 88 partite disputate nelle ultime tre stagioni con 7.9 punti, 2.4 assist e 1.5 rimbalzi di media a gara tirando col 39%, con soltanto due presenze all’attivo nell’ultima annata con la maglia dei New Orleans Pelicans. Eppure un giocatore come Nate Robinson con punti nella mano in uscita dalla panchina potrebbe far comodo a diverse squadre, resta da capire quale sia la reale volontà di KryptoNate: basket o football?