La firma con gli Atlanta Hawks ha sancito per Dwight Howard un nuovo inizio. Infatti, l’esperienza di tre anni con gli Houston Rockets è stata, a detta di tutti, fallimentare.
“L’avventura ai Rockets era iniziata nel migliore dei modi,” ha dichiarato Howard ai microfoni di ESPN. “Solo che non è finita come tutti avremmo voluto. Per me ora quel capitolo è concluso. Questa esperienza mi ha insegnato molte cose e ha rafforzato il mio carattere. Ho dovuto sopportare un sacco di dicerie, molte sofferenze, molte cose cattive che sono state dette pubblicamente e che non erano vere. Ma tutto ciò mi ha reso più forte“.
Marc Stein, giornalista di ESPN, ha poi chiesto ad Howard cosa lo avesse ferito di più: “L’unica cosa che davvero ho odiato sentir dire sul mio conto, è che sono un cancro nello spogliatoio, uno che cerca di dividere la squadra,” ha risposto Dwight. “Non sono mai stato così in tutta la mia vita. Sono quel tipo di ragazzo che cerca di unire le persone. Soltanto sentire la parola cancro riferita a me, mi infastidiva profondamente“.
La difficile esperienza a Houston ha provocato un cambiamento radicale nella mentalità di Superman: “Persone che parleranno male di me ci saranno sempre. Quello che devo fare è ignorarli, non farli arrivare al mio cuore. In questi anni ho lasciato che la negatività mi consumasse dall’interno, avevo smesso di essere chi sono veramente. Io sono una persona felice, un ragazzo che ama il basket. Non permetterò alla gente di farmi cambiare.“