La NBA ha annunciato alcune modifiche sul regolamento riguardante i falli lontani dall’azione di gioco. Nello specifico si tratta della celebre pratica del cosiddetto “Hack-a-Shaq“, ovvero fare fallo intenzionale su giocatori notoriamente scarsi al tiro libero con l’obiettivo di spezzettare il gioco e mettere in difficoltà l’attacco avversario, specialmente nei finali di partita.
Le nuove modifiche non rivoluzionano il regolamento, ma portano tre aggiustamenti significativi.
- La regola del “fallo lontano dall’azione di gioco” nei due minuti finali del quarto quarto o tempo supplementare (che dà origine a tiri liberi), sarà ora estesa agli ultimi due minuti di tutti i quarti.
- I falli difensivi su rimessa saranno trattati come “fallo lontano dall’azione di gioco”.
- La strategia del fallo intenzionale saltando addosso alla schiena dell’avversario verrà punita immediatamente con un fallo antisportivo. Fino ad oggi, tali giocate erano spesso soggette a fallo antisportivo, ma non in modo automatico.
«Ridurremo circa il 45% dei casi,» ha dichiarato il commissioner Adam Silver alla conferenza stampa di martedì a Las Vegas.
La pratica di commettere fallo intenzionale su deboli tiratori di liberi è piuttosto antica, ma negli ultimi anni il dibattito si è acceso. La conseguenza più aspramente criticata è il forte rallentamento delle partite. Noi che le guardiamo alle 3 di notte, non possiamo che essere grati al signor Adam Silver.