All’interno dell’ambiente dei Miami Heat regna ancora molta incertezza circa le condizioni di salute di Chris Bosh, power forward 32enne e ultimo superstite del famoso “Big Three” dopo il recente trasferimento di Dwyane Wade ai Chicago Bulls.
Bosh non gioca dalla pausa per l’All-Star Game di Febbraio 2016, quando i medici trovarono coaguli di sangue nei suoi polpacci. Nella giornata di sabato Pat Riley, presidente dei Miami Heat, ha dichiarato pubblicamente che non sa minimamente come potrà evolvere la situazione dell’ex-giocatore dei Toronto Raptors:
La situazione è fluida, tempo fa è stata fatta una diagnosi su Chris e si è deciso con estrema cautela di non farlo più giocare per la seconda metà della stagione. I dottori di Bosh e il nostro staff medico sono costantemente in contatto e lavorano per trovare la migliore soluzione possibile per lui. So cosa desidera: vuole tornare a giocare il prima possibile. Ma, in questo momento, ci sono troppi punti interrogativi e poche, pochissime risposte. Vediamo giorno per giorno l’evolversi della faccenda, in modo tale da capire poi quale strada percorrere. Chris è un vero professionista e so quanto ama il gioco e la nostra maglia, ma dal punto di vista medico non si possono fare previsioni realistiche. E’ una situazione complicata, sia per lui che per la sua famiglia.