Larry Bird, legenda NBA e GM dei pacers, si è concesso in una lunga intervista per ESPN dove il tema principale è stato il ritorno di Paul George dall’infortunio,la sua presenza in nazionale e il rapporto tra Larry e il team USA. Bird si è detto molto orgoglioso del suo giocatore.
Speaker: “Cosa rapresenta per te vedere George di nuovo in campo anche con la nazionale?”
Bird: “È una bella situazione, sono felice per lui, perchè ha attraversato 2 anni difficili e ora sono contento che sia tornato a giocare con i migliori ragazzi della lega. Ha anche disputato una buona stagione quest’anno se lo merita.”
S: “Hai mai avuto il dubbio che non sarebbe tornato a questi livelli?”
B: “Non lo sai mai, ma abbiamo sempre avuto buone indicazioni dai dottori. Quando hai un infortunio simile penso che sia più un fattore mentale che fisico.”
S: “Se il Team USA ti dicesse ‘Larry vieni abbiamo un ruolo per te’ saresti interessato alla cosa?”
B: “Non lo so. Sono sempre stato affascinato dalle realtà internazionali, dall’opportunità di confrontarmi con il basket di altre nazioni. Guarda il basket che si gioca in Italia per esempio, è senza interruzioni, mi affascina molto.”
S: “A distanza di anni cosa pensi del Dream Team?”
B: “Ha cambiato tutto, il modo di giocare, di allenare e di vedere il basket. Da li in poi la stessa lega è cambiata, è migliorata molto e molti più stranieri affascinati sono venuti in NBA.”
S: “All’ interno degli allenamenti del Team USA, tra te, Michael e Magic, chi era il più competitivo?”
B: “Non lo so, non saprei dire chi fosse il più competitivo, ognuno lo è a modo suo. Posso dire che era facile esserlo quando Michael correva e saltava come sapeva fare, perchè io e Magic non potevamo correre e saltare così e quindi di sicuro dovevamo essere più competitivi.”