Sarebbe stato facile pensare che dopo un’infortunio di tale gravità Paul George avrebbe potuto scegliere di lasciare la nazionale di lì in avanti. Per timore di ricaderci di nuovo, per scaramanzia, o per mille altre valide ragioni. Tutto ciò però nella testa di PG non è mai passato, l’ipotesi di non tornare più in nazionale non è mai stata considerata dal giocatore. Doveva tornare perchè lo doveva a qualcuno, qualcuno di molto importante:
“L’ho fatto per il Paul George più piccolo, il Paul George bambino che ha sempre sognato di poter vincere una medaglia d’oro. Non ero preoccupato per l’infortunio, non lo ero neanche di dover tornare in campo e di quanto avrei dovuto lavorare per farlo. È questione di realizzare i sogni di quel bambino.”
E così è stato, George è tornato in campo e si è guadagnato questa convocazione, nella stagione del ritorno infatti, è stato subito un all-star. Adesso il Team USA si allena in vista di Rio, nella piena serenità, PG per primo.
E se ora gli si chiede dell’infortunio, George, risponde che il passato è passato, ora pensa solo al presente
“Non ci è niente da dire a riguardo, è una questione passata, l’ho superato e ora vado avanti sulla mia strada. Sono solo felice di poter rappresentare la mia nazione”