La squadra allenata da Michael Malone si trova in una situazione salariale decisamente diversa dalle altre squadre, soprattutto alla luce del recente aumento del salary cap. I Nuggets infatti, sono al momento la seconda squadra (dietro i Sixers) a non aver ancora raggiunto il salary floor. Non solo, ma sono gli unici ad aver messo sotto contratto 16 giocatori rispetto al massimo di 15 previsto dalla lega.
Denver ha ancora 18,9 milioni $ di spazio salariale, ma ne deve spendere ancora 9,45 per raggiungere il minimo salariale richiesto dalla NBA. Inoltre, la franchigia deve decidere sui contratti non garantiti di Lauvergne, Sampson e Toupane che qualora dovesse rilasciare libererebbero altri 3,6 milioni $.
A questo punto i Nuggets hanno due possibili scenari davanti.
Il primo è quello di investire sul mercato dei free agent rimasti, con la possibilità di prendere obiettivi non primari come Harkless e Motiejunas, ma vista la cifra disponibile sembra difficile pensare che possano essere investiti tutti su questi due giocatori. Ruoli tra l’altro già coperti nel roster.
Sembra invece, molto più ragionevole il secondo scenario, cioè quello che i Nuggets possano evitare di spendere questi soldi e lasciare spazio per la prossima free agency. Facendo così, la franchigia, dovrebbe distribuire i soldi necessari a raggiungere il salary floor ai propri tesserati, ma per l’anno prossimo avrebbe uno spazio salariale enorme, intorno ai 23 milioni $, con la possibilità che diventino 39 qualora non esercitasse l’opzione Gallinari. Ma considerando che nella prossima finestra di mercato ci saranno liberi giocatori del calibro di Curry, Westbrook, Griffin, Lowry e Chris Paul forse questa seconda ipotesi non sarebbe del tutto assurda.