Nel camp del Team USA di questi giorni in fondo, non sembra ancora essere cambiato nulla. Tutti e tre in squadra insieme, a giocare come se fosse tutto come prima. Quelli di preparazione a Rio in realtà, sono gli ultimi giorni in cui Thompson e Green divideranno spogliatoio e confidenze con Harrison Barnes, che dopo il biennio d’oro chiuso con le rivedibili prestazioni al tiro nelle Finals contro Cleveland, ha trovato sì ciò che cercava (un contratto mooolto corposo), ma per ottenerlo ha dovuto fare le valigie, destinazione Dallas.
I rapporti però non sembrano tesi, anzi. Un’aria del tutto diversa rispetto a quella che, secondo indiscrezioni, ha spinto Russell Westbrook a rinunciare a far parte della spedizione in Brasile pur di non incrociare il “traditore” Durant.
Le parole rilasciate da Green sono un enorme attestato di stima per l’ex compagno:
Soltanto perché uno cambia squadra non perde di certo il rapporto che ha creato durante il corso degli anni. Harrison? Abbiamo vinto un titolo NBA assieme a lui. Questo ci legherà in eterno. Abbiamo attraversato momenti molto difficili. Siamo cresciuti insieme dopo aver perso al primo turno, dopo essere usciti al secondo turno di Playoff. Abbiamo vinto e abbiamo perso un anello. Non è roba che si dimentica dopo un cambio di squadra!
Thompson è sulla stessa lunghezza d’onda:
E’ una sensazione strana. Questo è l’ultimo capitolo in cui ci ritroveremo a giocare insieme nelle nostre carriere. Ma resteremo legati. Barnes è un grande uomo e la nostra è un’amicizia che durerà in eterno. Sono orgoglioso di lui. Lui ha soltanto scalfito la superficie del suo reale potenziale. Sono felice per lui e io e Draymond siamo entusiasti di poter vivere assieme a lui quest’ultima esperienza perché è davvero un grande compagno di squadra.