Andrew Wiggins: “Siamo carichi per la prossima stagione”

È stata un’estate movimentata in casa Minnesota Timberwolves. Dopo una stagione promettente, che ha visto Karl Anthony Towns aggiudicarsi il ROY, la dirigenza dei T-Wolves ha deciso di affidare la panchina a Tom Thibodeau per fare il salto di qualità.

Omari Sankofa, giornalista di Sports Illustrated, ha intervistato Andrew Wiggins per fare il punto della situazione. Ecco l’intervista integrale:

OS: Parlami della tua off-season.
AW: Sono stato in diversi posti per allenarmi. A Long Beach, a Los Angeles e a Las vegas per la Summer League.  Ho lavorato sul palleggio, sul mio tiro e su alcune cose per migliorare il tiro da tre. In generale è stata una buona estate. Sono andato a vedere Kris Dunn e Adreian Payne giocare la Summer League. Hanno impressionato molte persone. Per quanto riguarda il cambio di allenatore, sono molto carico. Penso che entrambi non vediamo l’ora che inizi la stagione.

OS: Towns ha avuto un incredibile stagione da rookie. Come procede il tuo adattamento in questo duo?
AW: Ci completiamo perfettamente. Sappiamo come gioca l’altro e ogni partita dell’anno scorso è servita per costruire il futuro.

OS: Hai visto giocare Kris Dunn questa estate. Anche se solo per due partite, che impressione ti ha fatto?
AW: Mi è sembrato fantastico. È aggressivo. Non molla mai. Anche quando il suo tiro non stava entrando, ha continuato ad andare a canestro. Gli piace giocare in difesa ed era esattamente quello che ci serviva.

OS: Rispetto a Rubio, cosa può offrire Dunn alla squadra? E quanto è importante avere due point guard così diverse nello stesso roster?
AW: Può fare un paio di cose diverse. Kris è più atletico, forse più veloce. Ma è ancora giovane mentre Ricky è nella lega da tanti anni ormai. Quindi Ricky, che guida la squadra da molto tempo, ha dei vantaggi. Ricky conosce i nostri punti di forza, cosa ci piace fare e dove ci piace ricevere la palla. Tutte queste cose Dunn le dovrà imparare durante il Summer Camp.

OS: Quando Thibodeau è stato nominato allenatore e presidente, come è stata la tua prima conversazione con lui?
AW: È stato incredibile. Eravamo entrambi molto carichi. Mi ha chiesto quali fossero i miei obiettivi per la prossima stagione e in che ruolo mi piace giocare di più. Abbiamo parlato perlopiù di basket.

OS: Thibodeau ha la reputazione di un coach molto duro ed esigente. È bravo nel rendere competitiva una squadra, a volte nel farla arrivare oltre i propri limiti, e ad organizzare una difesa molto tosta. Come è stato per voi sapere che vi avrebbe allenato lui in questa stagione.
AW: È stato un grosso cambiamento. Siamo una squadra giovane e credo che lui sia esattamente quello che ci serviva. Se c’è una cosa dove abbiamo carenze è la difesa e Tom sicuramente ci può aiutare. Ci farà giocare con grande intensità.

OS: Cosa avete detto tu e il resto della squadra quando avete saputo che Thobodeau stava arrivando?
AW: Siamo stati contenti. Neanche un commento negativo. Avevamo tutti buone sensazioni visto il successo che ha avuto a Chicago. Eravamo eccitati nello scoprire come gestirà una squadra giovane come la nostra.

OS: Qual è la prima cosa che ti è saltata all’occhio quando hai visto coach Thibodeau?
AW: La sua serietà. Sta trasmettendo la sua mentalità alla squadra. Sia che qualcuno lavori individualmente, sia che lavori con la squadra, lui vuole vedere dei miglioramenti. Vuole vederci allenare. Sta attento ad ogni singolo ragazzo del roster. Vuole far parte di tutto ciò che ha a che fare con la squadra.

OS: Come vedi la Western Conference quest’anno? Ci sono stati molti cambiamenti. In che posizione metteresti Minnesota?
AW: Penso che faremo una stagione di gran lunga migliore rispetto a quella passata. Credo che già l’anno scorso avremmo potuto battere ogni squadra ogni singola volta. Quest’anno dobbiamo cercare di essere più costanti. Possiamo arrivare ai playoff. Non è facile, dobbiamo lavorare. E il nostro coach sicuramente ci farà lavorare.

OS: Hai qualche news su Kevin Garnett? Tornerà?
AW: Non l’ho sentito.

OS: Quanto è stato d’aiuto avere KG in panchina l’anno scorso, che si comportava come un secondo allenatore e che condivideva con voi la passione e l’amore per questo gioco?
AW: È stato incredibile. È stato il miglior compagno di squadra che dei giocatori giovani possono avere. È un grande motivatore. Ti sprona sempre a far meglio e ti riempie di consigli utili. Se ti vede che fai qualcosa di sbagliato, stai sicuro che te lo viene a dire. È sempre positivo e riesce a trasmettere questa energia positiva a tutta la squadra.

 

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Pubblicato da
Alberto Calò

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