Joakim Noah non ha mai avuto dubbi. Appena saputo della trade che ha portato il suo amico Derrick Rose ai Knicks in cambio di Robin Lopez, il lungo francese – ma nato e cresciuto a New York – ha capito di avere la Grande Mela di nuovo nel destino.
Derrick è stato scambiato per un centro. I Knicks all’improvviso avevano un buco sottocanestro.
Ha detto Noah al Chicago Tribune. E ancora:
Non riuscivo a pensare ad altro: volevo giocare a New York. I tasselli si sono incastrati alla perfezione: casa, Derrick, Phil Jackson. Un sogno che si realizza.
Parlando di tasselli e di sogni che si realizzano, vanno citate pure le cifre dell’accordo firmato da Noah con i Knicks: 72 milioni in quattro anni, numeri di un certo peso per un 31enne che ha recuperato da poco da un infortunio alla spalla e che viene dalla peggior stagione in carriera (4.3 punti, 8.8 rimbalzi, 3.8 assist, col 38% dal campo; in sole 29 partite giocate).
Noah ha detto di sentirsi in forma. I Knicks, che sono andati all-in con un mercato incentrato su veterani ad alto rischio (Noah e Rose in primis, ma anche Brandon Jennings e, in misura minore, Courtney Lee), si augurano che il francese abbia davvero ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Perché la Mela cestistica, dopo anni di magra, ha di nuovo bisogno di sentirsi Grande.