Ad ormai quasi sette mesi dall’ultimo stop, non pare ancora chiarirsi definitivamente, in un senso o nell’altro, la kafkiana situazione dell’All Star degli Heat Chris Bosh. Da mesi l’ala professa la propria buona salute, tanto da aver spinto fortemente per tornare in campo già negli scorsi playoffs, ma da altrettanto tempo la dirigenza di Miami sta andando coi piedi di piombo sulla sua particolare situazione. E il sempre più prossimo avvio della nuova stagione non pare ancora foriero di novità.
Bosh infatti continua a dichiararsi in ottima forma, postando puntualmente sui social video dei suoi allenamenti che paiono effettivamente denotare una condizione ottimale che, a suo dire, gli permetterebbe di prendere tranquillamente parte del training camp. Gli Heat però non paiono essere dello stesso avviso, e continuano a glissare sugli effettivi tempi del suo rientro: lo scorso mese il presidente Pat Riley aveva definito la situazione ancora “fluida” e “complicata”, rimandando le decisioni in merito all’inizio della stagione stessa. E anche lo stesso proprietario Micky Arrison ha di recente alluso al rientro del giocatore, senza specificare tempi più precisi.
Chris Bosh, lo ricordiamo, era stato fermato poco prima dell’All Star Game di febbraio per un coagulo di sangue nella gamba, il secondo dopo quello che l’aveva costretto a finire anzitempo anche la stagione precedente. Considerata la recidiva e il problema non esattamente banale e di semplice soluzione, Miami sta prendendo tutte le precauzioni del caso, nonostante lo scalpitare del giocatore. Fortunatamente, quantomeno, sembrerebbe essersi allontanata la peggiore delle ipotesi ventilata per Bosh, e cioè il ritiro prematuro dall’attività: gli Heat infatti hanno utilizzato il proprio giocatore nelle pubblicità per la nuova stagione, segno se non inequivocabile quantomeno incoraggiante sull’effettivo rientro dell’ala.