George Hill è un vero e proprio figlio dell’Indiana: nativo di Indianapolis, College locale in quel di IUPUI (Indiana University-Purdue University Indianapolis) e quinquennio nei “suoi” Pacers fino allo scorso luglio quando è finito a Salt Lake City nell’ambito di una trade a tre squadre.
Un trasferimento che fa parte del gioco e Hill sa bene che la NBA è un business, ma in cuor suo avrebbe preferito rimanere a Indiana dove avrebbe sperato di concludere la carriera, come dichiarato in passato. Ora invece una nuova esperienza alle porte con la casacca degli Utah Jazz, squadra giovane piena di talento pronta a spiccare il volo in maniera definitiva, magari con la maturità del buon George che da qualche mese ha scavallato la trentina.
Hill ha ancora un anno di contratto da 8 milioni di dollari per la stagione 2016/2017, ultima annata dell’accordo quinquennale da 40 milioni complessivi siglato nell’estate 2012. La prossima estate quindi sarà unrestricted free agent, a meno che non trovi l’intesa per l’estensione per cui l’ex playmaker degli Spurs è eleggibile fino alla fine di ottobre.
Nonostante i dubbi sul suo contratto, Hill non sembra turbato dalla situazione leggendo le sue dichiarazioni rilasciate a Tony Jones del Salt Lake Tribune.
Non ho ancora parlato con nessuno a proposito della mia situazione contrattuale ma non sono preoccupato. Il mio unico intento al momento è arrivare qui a Salt Lake City con lo spirito giusto, cercando di essere il miglior giocatore possibile e dare il massimo che riesco. Il contratto viene dopo, è una questione che penso si sbloccherà più avanti.