La carriera NBA di Mitch McGary non sembra destinata a decollare. Il lungo ventiquattrenne degli Oklahoma City Thunder, che arriva da due stagioni con 52 partite complessive giocate e due sole partenze in quintetto, non prenderà parte alle prime 15 gare della prossima regular season NBA.
L’ala grande, già sospesa per 5 partite a luglio, a causa di una violazione delle norme anti-stupefacenti NBA, si è vista aumentare la squalifica di 10 gare. Il primo stop era arrivato in seguito a un test fallito (presumibilmente per l’assunzione di marijuana); questa volta invece si tratta – come riportato da Adrian Wojnarowski – di “mancato rispetto delle linee-guida” tracciate dalla Lega nel definire la propria politica anti-droghe.
Per McGary non è una novità: già ai tempi di Michigan, all’università, era stato sospeso per un anno dopo essere risultato positivo alla marijuana. Già ai margini delle rotazioni dei Thunder, McGary sembra stia facendo tutto il possibile per finire nel dimenticatoio; assenza dopo assenza, squalifica dopo squalifica, pessima scelta dopo pessima scelta. Con l’augurio che in fondo a questa spirale negativa non ci sia l’oblio, ma un riscatto tardivo. Eppure sempre possibile.
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