Shaquille O’Neal, dopo pochi giorni ufficialmente introdotto nella Hall Of Fame della pallacanestro a stelle e strisce, ha già ripreso le redini del suo “nuovo” lavoro da analista NBA soffermandosi su una squadra in particolare che ha attirato la sua attenzione, i New Orleans Pelicans.
La franchigia in esame ha concluso la passata stagione al 12esimo posto della Western Conference con il suo peggior record degli ultimi tre anni che ha recitato 30 vittorie a fronte di 52 sconfitte, un piccolo fallimento dovuto anche ai problemi fisici dei suoi maggior realizzatori ovvero Anthony Davis, Jrue Holiday, Ryan Anderson e Tyreke Evans, con quest’ultimo che è stato assente per la bellezza di 57 partite.
Tutta via Shaq non considera la situazione dei Pelicans così tragica ed intervistato da John Reid del Times-Pikayune si è espresso così:
“Non è mai colpa del management, gli allenatori e i giocatori rappresentano la parte più importante. Ad un certo punto devi tirare fuori tutta la determinazione a prescindere da quanto tu sia bravo. La cosa che fa maggiormente la differenza sono i caratteri, la fan base e la volontà di vincere. Se sei in NBA, sei abbastanza bravo da poter competere. I Pelicans a volte hanno giocato molto bene la scorsa stagione, come nella partita contro Detroit (con un Davis da 59 punti e 20 rimbalzi, ndr) ed Anthony Davisè sembrato essere il più forte big man di sempre. Adesso che ha raggiunto certi risultati una volta, può farlo due volte e con costanza? Ha fatto di tutto in quella partita, dov’è finito tutto quell’arsenale? Ai Pelicans mancano ancora due giocatori e due anni per poter essere una contender”.
Queste le dichiarazione di Diesel, concordate con lui o la pensate in modo differente?
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