Si tratta della stagione della consacrazione per Brad Stevens, che da indecifrabile scommessa di Danny Ainge si è trasformato, in questi anni, nell’autorevole timoniere della nave chiamata Celtics. Un successo sorprendente via l’altro, Stevens si è guadagnato stima all’interno della lega, anche grazie alla magistrale gestione dei suoi giocatori, che ha saputo enormemente valorizzare (esattamente come aveva fatto nella sua esperienza da allenatore collegiale a Butler University).
credits to: hardwoodhoudini.com (photo by: Brian Spurlock-USA TODAY Sports)
Quest’anno la difficoltà principale per Stevens sarà quella di doversi rapportare con un tipo di squadra nuova: non più un’outsider o un underdog, ma una delle franchigie più quotate all’interno della propria Conferece. Bisognerà vedere come Stevens saprà adattarsi alla nuova mentalità e anche a lavorare con l’ego di un giocatore che è stato messo sotto contratto appositamente per essere la stella della squadra. In questo senso il fatto che Horford provenga da Atlanta, e dalla “mentalità di gruppo” costruita da coach Budenholzer non potrà che agevolare l’inserimento della nuova star nel gruppo coeso creato da coach Stevens.