Ai Boston Celtics sono bastati pochi anni di “Purgatorio” per lasciarsi alle spalle i fasti dell’era Doc Rivers e tuffarsi in una nuova emozionante avventura. Un progetto giovane, fresco e ben attuato ha portato la storica franchigia bianco-verde a risalire in fretta la china, e a rilanciarsi già a partire da due anni fa, come una delle realtà più interessanti della Eastern Conference e della lega tutta.
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Se la comparsata ai Playoffs 2015, vissuta da pur bellicosi sparring partner dei Cleveland Cavaliers, dopo aver acciuffato il seed #7 con il record di 40-42, era sembrata un risultato miracoloso per una franchigia che aveva perso tutte le sue stelle, il trend positivo della squadra è stato confermato dalla scorsa annata, con 48 vittorie in regular season (al pari di compagini più quotate come Atlanta Hawks o Miami Heat) e la sconfitta per 4-2 al primo turno dei Playoffs proprio contro Atlanta, che ha mostrato comunque segnali fortemente positivi sul gioco dei bianco-verdi. È giunto quindi il momento di consolidare questa crescita costante, con Brad Stevens e i suoi che si preparano a tornare nelle posizioni di testa che a Boston, da sempre, competono.