Categorie: Charlotte Hornets

Media Day Charlotte Hornets – Le parole di Marco Belinelli

Le dichiarazioni di Marco Belinelli:

“Sono molto felice di essere qui. Ho una grande opportunità di migliorare il mio gioco. Ho giocato in molte squadre come Golden State, Toronto…faccio anche fatica a ricordarle. Ricordo solo che l’anno migliore della mia carriera è stato a San Antonio quando ho vinto il titolo. Proverò a portare la mia esperienza, aiutare i miei compagni a giocare in modo migliore. Sono davvero contento di essere qui, soprattutto dopo l’anno difficile a Sacramento. Clifford è davvero un grande coach, ogni volta che giocavo contro Charlotte era una partita molto dura perché questa squadra gioca davvero un grande basket in fase offensiva e in fase difensiva, e soprattutto giocano insieme. Penso che devo essere pronto a questo: a giocare con i miei compagni e ad aiutarli sul campo. La difesa? La difesa non è la mia specialità, mi alleno duramente ma non è la mia specialità. Penso però che sia una questione di squadra. Ho giocato a San Antonio e a Chicago, e devi capire come giocare in difesa, come essere sempre pronto per aiutare i tuoi compagni. E’ un sacrificio che devi fare per la squadra. Giocare come PG in “stile Batum”? Sì, penso di poter aiutare la squadra anche così. Ho lavorato molto in estate, non per essere una PG, ma per giocare qualche pick and roll o creare qualcosa dal pick and roll per i miei compagni. Conosco già Batum e Kemba, sono grandi giocatori, come tutti gli altri della squadra. Proveremo tutti insieme a fare qualcosa di importante. L’esperienza in nazionale? Non è andata bene. Abbiamo giocato per le qualificazioni alle Olimpiadi a Torino ma abbiamo perso la finale con la Croazia e non siamo riusciti ad andare in Brasile. Ho giocato con un infortunio, ho dovuto tenere la maschera. Non è andata bene. In compenso sono stato molto contento quando ho sentito del trasferimento a Charlotte. Questa è la cosa più importante adesso. Ho giocato molte volte contro Charlotte, e loro mostrano un grande basket. Non hanno una superstar, hanno molti grandi giocatori e ogni volta che li affrontavo era difficile perché giocano duro, sono molto professionali, si allenano duramente. E’ un’ottima cosa.”

 

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Pubblicato da
Alessandro Zullo

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