Coach Stan Van Gundy:
Siamo all’alba di una nuova stagione e si riparte da zero come record di vinte-perse ma non da zero per quanto riguarda il nostro percorso di crescita. L’anno scorso abbiamo acquisito strada facendo sicurezza nei nostri mezzi e fiducia, il tutto derivante dal lavoro in palestra e dalla fedeltà alle nostre idee. Abbiamo vinto 44 partite in regular season e siamo andati ai Playoffs: ora ripartiamo da zero, non è detto che ripeteremo 44 vittorie. Io me lo auguro e spero di poter far meglio ma non sarà facile. È anche vero che i ragazzi hanno un anno di esperienza in più il che non fa male: l’anno scorso 4 dei nostri 5 in quintetto erano alla loro prima apparizione ai Playoffs che sono un altro mondo rispetto alla regular season. I ragazzi l’hanno provato sulla loro pelle e ora sono consapevoli di quanto è difficile giocare a certi livelli. Sono sincero: in estate ho avuto alcune preoccupazioni sul nostro grado di esperienza all’interno di un roster dall’età media molto bassa. Mentirei se dicessi che non ho avuto preoccupazioni a riguardo. Penso però allo stesso tempo che alcuni dei nostri giovani di punta debbano fare il salto di qualità e diventare leader, non solo in campo ma anche fuori a livello di comportamenti per indirizzare nella maniera migliore i rookie. Aspettative? Non sarà facile ripetersi perché la competizione è cresciuta ancora nella Eastern Conference: Cleveland ha vinto il titolo, Toronto è una realtà solida, Boston si è rinforzata molto con l’arrivo di Horford ma perché non noi? Perché non noi come possibile contender? Se riprendiamo il percorso intrapreso, con le potenzialità che abbiamo, non penso sia fantascienza.
Andre Drummond:
Ci attende un’annata importante perché l’anno scorso abbiamo fatto bene arrivando ai Playoffs ma quest’anno dobbiamo fare ancora meglio perché è nelle nostre corde. Ripetersi non è mai facile ma noi non dobbiamo guardare indietro: dobbiamo proseguire il lavoro e i miglioramenti arriveranno di conseguenza. Per quanto riguarda la questione tiri liberi, quest’estate ho lavorato sodo con workout specifici e con macchinari ad alta tecnologia che posso utilizzare sia in palestra sia a casa: la meccanica sta migliorando ma soprattutto ho lavorato tanto sulla testa. A livello mentale devo cercare di resettare subito appena faccio un errore e non far sì di perdere fiducia per quello: è un altro aspetto su cui devo migliorare ma è doveroso se voglio crescere ancora.
Reggie Jackson:
Ripartiamo con la consapevolezza di essere una squadra tosta, con la nostra identità e con la possibilità di mettere in difficoltà chiunque. Dobbiamo riprendere allenandoci duramente per arrivare pronti all’inizio della regular season. Dobbiamo migliorare in difesa, cercare di aiutarci di più in campo oltre a comunicare di più nelle varie situazioni di gioco che si vengono a creare. Penso che il livello nella Eastern Conference sia cresciuto ma noi non siamo da meno: dobbiamo ripartire dalla serie di Playoffs contro Cleveland. È vero, abbiamo perso 4-0 ma la serie è stata molto lottata e più equilibrata di quanto il risultato dica: l’abbiamo messa giù durissima ai futuri campioni NBA, significa che non siamo così distanti dal top. Per arrivarci bisogna continuare a lavorare uniti: ho trovato i miei compagni più motivati che mai dopo l’estate, proprio come me. Non vedo l’ora di iniziare.