Ormai (purtroppo) lo sanno tutti. Kevin Garnett ha deciso di salutare l’NBA, rinunciando alla possibilità di esercitare il suo contratto e giocare così l’ultima stagione con i suoi Minnesota Timberwolves.
Il coro di saluto sollevatosi è stato fragoroso, sentito e unanime. Decine di testimonianze commosse, di fronte ad uno di quei giocatori che in 20 anni di carriera hanno marchiato in maniera indelebile con il loro nome un intero movimento.
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In un momento così particolare, anche Steven Adams non ha voluto perdere occasione per far sentire la sua testimonianza. Ovviamente del tutto personale.
Anche chi non ha mai calcato un parquet NBA conosce le doti da trash talker di Garnett, abilissimo nel far perdere le staffe a chiunque. Così il buon Steven (neozelandese di nascita) ha ben pensato di trovare un modo per evitare di sottoporsi alla tortura:
Usai la carta del “no English”. Feci finta di non capire quello che stava dicendo, scusandomi del fatto che non sapevo parlare la lingua
Dal vangelo secondo Adams. Ah, ancora non è stata fondata una religione monoteista che ne venera ogni aspetto? Ok, questa però la teniamo buona per quando inizierà il culto..