Una delle “novità” rappresentate dall’ormai conclusa free agency è stata senza dubbio quella relativa al clamoroso impennarsi del tetto salariale a disposizione delle società, complice il favoloso accordo con gli Enti Televisivi che hanno portato alle casse dell’NBA oltre due miliardi di dollari.
Il tutto ha portato ad accordi (ancora più) faraonici, ed a tratti incredibili, per i giocatori, come abbiamo potuto vedere ad esempio con i 150 milioni complessivi per Mike Conley o i 100 milioni in 3 anni per LeBron. La domanda che gli insider del mondo NBA si stanno facendo da questa estate è tuttavia la seguente: saranno in grado le stelle delle franchigie di reggere la pressione dovuta al peso economico dei nuovi accordi sottoscritti?
Secondo Nicolas Batum la questione non si pone nemmeno. Batum infatti, il quale ha firmato un’estensione contrattuale da 120 milioni di dollari con i Charlotte Hornets, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riportate da thescore.com:
“Quando ho firmato il contratto da 46 milioni con Portland, ero giovane e non sapevo cosa aspettarmi. Adesso lo so, ora sono consapevole del fatto che avrò addosso gli occhi dei media e del pubblico ancora di più rispetto a prima e in maniera differente. So cosa vuol dire e sono bravo nel gestirla. In fin dei conti, è più un sollievo che una vera preoccupazione”.
Della stessa opinione anche il suo allenatore, Coach Steve Clifford, il quale ha così commentato:
“Non bisogna cambiare la natura del proprio gioco. Credo che spesso i giocatori si creino dei problemi, non credo che un giocatore si debba reinventare perché è cambiato il suo contratto. Noi abbiamo dato questi soldi a Batum perché ha giocato molto bene, secondo me è stato un giocatore da All-Star la scorsa stagione, specialmente quando è stato in salute”.