Dopo i voli pindarici che avrebbero dovuto portare uno tra Wade e Griffin in Colorado, i tifosi dei Nuggets non hanno potuto gioire per nessun acquisto di rilievo. C’è da dire che la strategia adottata dal GM Tim Connelly è abbastanza condivisibile. Avendo visto che i top free-agent non erano minimamente interessati ad un trasferimento a Denver ha deciso di non appesantire il salary cap e allungare il roster tramite il draft.
Tre i giocatori scelti lo scorso Giugno: Jamal Murray, Malik Beasley e Juan Hernangòmez. Il primo è una combo guard con punti nelle mani, letale in uscita dai blocchi e molto bravo anche con la palla in mano. Un quintetto con sia lui che Mudiay in campo (per altro ipotizzato dallo stesso Malone al Media Day) può essere molto difficile da leggere per le difese avversarie quanto poco incisivo quando ad attaccare sono gli altri. Entrambi sono piuttosto leggeri e soprattutto Murray tende a subire i giocatori più grossi e più atletici di lui.
Anche Beasley giocherà minuti da 2, con la differenza che la produzione offensiva sarà sicuramente inferiore e anche il trattamento di palla necessita di un upgrade quanto prima. D’altro canto è un ottimo rimbalzista per il suo ruolo e in generale riesce ad andare parecchio su quando stacca, caratteristica che lo rende molto temibile in penetrazione. Entrambi i rookie sono accomunati da un’etica lavorativa che sicuramente farà piacere al coaching staff “denveriano”. Buona anche la presa di Hernangòmez, un 4 tattico con una meccanica di tiro discreta, un atletismo già al pari dei prospetti NBA e ottimi istinti difensivi coadiuvati da un apertura alare di 2,13m.
I Nuggets hanno ancora diversi contratti non garantiti e gente come Hummel, Sampson, Stokes, Walters, Toupane si giocherà gli ultimi slot disponibili. Da segnalare anche la trade che ha portato il promettente Lauvergne ad OKC in cambio di due scelte al secondo giro, testimonianza di quanto la franchigia faccia affidamento sui vari Jokic, Nurkic, Faried.