Il cambiamento in panchina è di sicuro l’incognita più grande per i nuovi Pacers. La scelta di non rinnovare il contratto a Vogel ha fatto storcere il naso a molti, perché il neo coach degli Orlando Magic aveva dato a Indiana un’identità precisa, basata su un’ottima solidità difensiva. In sei stagioni Vogel aveva mancato i playoff solo nella stagione: quella in cui Paul George era infortunato, arrivando due volte alle finali di Conference dove ha messo in grandissima difficoltà gli Heat dei Big Three.
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La scelta del GM Bird si basa sul voler trasformare il modo di giocare della squadra, ed è una scelta magari non condivisibile, ma comunque comprensibile. Quello che rimane difficile da capire è la scelta del successore di Vogel.
McMillan era il leading assistant di Vogel e dunque questa scelta dimostrerebbe il voler proseguire sulla stessa strada. In più, in base a ciò che si è visto nelle sue esperienze precedenti a Seattle e Portland, McMillan non dà l’idea di essere l’allenatore adatto a una squadra che mira a spingere col piede sull’acceleratore e a giocare in velocità. A lui il compito di smentire gli scettici e di dare in fretta un nuovo volto ai Pacers. La difficoltà più grande sarà organizzare un attacco più fluido senza perdere intensità in difesa, ma in questo McMillan sarà aiutato dall’avere in Paul George (uno dei migliori nell’NBA nelle due fasi di gioco) il leader della squadra.