Per uno come Doc c’è e ci sarà sempre qualcosa da dimostrare. Figurarsi in un anno come quello che si prospetta essere il 2017, dove il più grande rappresentante moderno della tranqillitas animi si troverà al centro di un mondo cestistico in subbuglio, da cui sono pretesi risultati immediati ed un definitivo salto di qualità, che potrebbe comportare qualcosina in più delle Semifinali di Conference.
Rivers ha ancora da lavorare sulla difesa dei suoi Clips, ragion per cui occupa stipendiato un posto di privilegio allo Staples. Inoltre, il coach sarà costretto a fare i conti e migliorare l’orrido 24esimo posto in percentuale dalla lunetta, viziato anche dalle prestazioni jordanesche (no, non il 23 purtroppo).
Il Doc pescato durante uno dei suoi attimi più emozionali (credits to: deadspin.com)
Con la terza migliore panchina per punti della Lega, Paul che è un genio del gioco, lo strapotere fisico dei lunghi titolari, Redick l’American Sniper e Crawford con Pierce, che nonostante l’anagrafe avanzata sanno ancora levare le castagne dal fuoco, Glenn “Doc” Rivers può ben sperare, ed essere perlomeno certo di rimanere una superpotenza dell’Ovest. Chissà, forse finalmente la doom of McAdoo verrà esorcizzata una volta per tutte. Coi Clippers non si può mai dire.