Precisamente: 25 aprile, anno corrente. Il terzo metacarpo della mano di Christopher Emmanuel Paul fa crack nel terzo quarto di gara 4 contro Portland. Il playmaker da Wake Forest esce dal campo a testa bassa. Partita persa, serie sul tied two, Trail Blazers galvanizzati e Clippers fuori al primo turno di Playoffs. Come al solito nella logica delle cose.
L’infortunio di Paul (credits to: sportmediaset.com)
Siamo rimasti a fare i conti con un karma ancora una volta avverso alla “franchigia più perdente di sempre”. La cosiddetta “doom of McAdoo” non vuole saperne di estinguersi. La maledizione che grava sulla seconda squadra di Los Angeles dal 1976, anno in cui John Y. Brown acquistò gli allora Buffalo Braves e per prima mossa dirigenziale silurò il neo-MVP: Bob McAdoo.
Un bel calcio al secchio del latte, dopo di cui la storia Clips è stata costellata di sfortune e scelte fallimentari. Oggi, se fra le fila dei consulenti di Ballmer militasse un bramino iniziato delle Upanishad, è così che spiegherebbe al proprio presidente perché questi Clippers non vincono. Che poi non è corretto nemmeno dire così. Perché la nuova formazione numero uno della Città degli Angeli per vincere, vince.
Dal 2011, da quando è stato coniato il nickname “Lob City” e si è formato il trio delle meraviglie aeree: Paul-Griffin-Jordan, la franchigia è stata saldamente sul podio della Western Conference, portando a casa il risultato in non meno di ben 53 partite da dopo il 2012. Con la post-season però il canovaccio cambia. Arrivano i guai, i dolori e le notti insonni. Perché se vincere è di per sé difficile, lo è ancora di più continuare a farlo senza ottenere mai i risultati sperati.
Eccoli i volti distesi dei Clips. Insieme ce la faranno (?) (credits to: nba.com)
Quest’anno potrà essere l’ultimo giro di valzer per i Clippers come abbiamo imparato a conoscerli. Paul, Redick e Griffin durante la prossima estate saranno free-agent, Pierce si ritirerà e Crawford di sicuro non rinverdisce. L’ultimo probabile assalto al famigerato anello dipenderà dal cosiddetto mindstate vincente di questa squadra e dalla loro capacità di rimanere focused sull’obiettivo (:) Finale.