48°: JEFF TEAGUE
Ad Atlanta hanno deciso di rimettersi in discussione dopo il passaggio a vuoto della passata stagione. A far notizia in uscita è stata la partenza di Al Horford direzione Boston, facendo passare in secondo piano il doloroso addio che gli Hawks hanno dovuto dare a Jeff Teague: dopo oltre 6mila punti (soltanto in regular season) in 7 annate trascorse nella città della Coca Cola, l’ex numero 0 degli Hawks (diventato 44) è volato in Indiana alla corte di Larry Bird.
LEGGI ANCHE – Pacers sulle tracce di Teague già da febbraio
E soprattutto al fianco di Paul George (sì, ci sarà anche lui molto più su in classifica), uno di quelli con cui sognare in grande in una Eastern Conference dove la piazza d’onore sembra essere alla portata di almeno 4 o 5 franchigie. Pacers inclusi.
Una prova importante per il 28enne che a Indianapolis c’è nato e cresciuto cestisticamente. E sa quanto pesa un pallone da basket in quello che è LO stato della pallacanestro. Buon fortuna Jeff!
47°: DWIGHT HOWARD
C’è chi va e c’è chi viene. E ad Atlanta è arrivato proprio lui, Dwight Howard. Di ritorno a casa nel punto forse più basso della sua esperienza NBA, tra una schiena che non vuol saperne di tornare definitivamente a posto e un paio di avventure (Lakers prima e Rockets poi) in cui l’amore (e il gioco) non è mai sbocciato.
Il suo rilancio adesso è affidato alle sapienti mani di coach Budenholzer che ha perso per strada giocatori efficaci fuori dal pitturato (sì, pure il Teague di cui abbiamo parlato non più di 400 battute fa) e che deve mettere in piedi una nuova impalcatura in cui il pilastro portante non può che essere il numero 12.
LEGGI ANCHE – Howard sta costruendosi il tiro da fuori
Le criticità del lungo ex Orlando Magic le conosciamo tutti. Il problema però è che troppo spesso tendiamo a dimenticare ciò di cui era capace in Florida e gli Hawks hanno deciso di puntare forte proprio su quello.