E’ chiaro che Jackson non abbia portato a New York i vari Rose, Noah, Jennings e compagnia bella per l’ennesima stagione da 30 vittorie risicate: l’obiettivo minimo di questa squadra non può che essere l’immediato ritorno ai playoffs, preferibilmente con il vantaggio del fattore campo almeno nel primo turno.
E in effetti questi Knicks hanno il potenziale per essere subito protagonisti a Est, forse addirittura per poter aspirare ad ergersi a seconda forza dietro gli irraggiungibili Cavs: il roster, sulla carta, pare addirittura migliore di quello, ad esempio, di Raptors e Pacers, altre due potenziali aspiranti al ruolo di principali outsider di Lebron James & Co.
Le incognite però sono se possibile ancor più numerose: dai già citati possibili problemi di amalgama alle difficoltà di giocare a New York, fino a un roster di alto livello solo nei primi 6 elementi, oltre i quali la qualità scema piuttosto palesemente per lasciar posto a onesti mestieranti (Amundson, Thomas, O’Quinn) o a intriganti scommesse europee (Kuzminskas, Hernangomez).
Derrick Rose e Carmelo Anthony. Credits to: www.csnchicago.com, via Google.
Considerato ciò, lo scenario più realistico pare stare nella medietas tanto amata da Orazio: Knicks sicuramente ai playoffs, non oltre però il quarto posto. Con tanto di etichetta di chimera per chiunque, da aprile in poi: e dopo gli ultimi anni, anche a queste latitudini, potrebbe già essere grasso che cola.
Miglior scenario: 2° posto a Est, fuori in finale di conference
Peggior scenario: 7°-8° posto a Est, fuori al primo turno
Scenario realistico: 3°-4° posto a Est, fuori al secondo turno