È un giocatore di basket. Non è niente di strano
Così Popovich tentava di smorzare la vera e propria “Boban Mania” esplosa nell’Alamo dall’arrivo del serbo. Le eccezionali dimensioni fisiche (è il 13º giocatore più alto ad aver calcato un parquet NBA) l’avevano reso una vera e propria attrazione negli ultimi mesi, diventando l’idolo dei tifosi, che accorrevano in massa al palazzo durante il riscaldamento prepartita nella speranza di strappare un autografo o scattare una foto con il gigante serbo.
In estate l’intervento di Popovich è stato decisivo nel determinare l’addio del serbo (difficile aspettarsi qualcosa di diverso riguardo tutto ciò che avviene all’ombra dell’Alamo). A rivelare il retroscena è lo stesso allenatore neroargento in un’intervista con Jeff McDonald per San Antonio Express News:
È un bravissimo ragazzo, in un momento ho dovuto impegnarmi per fargli capire che $21 milioni [ triennale offerto dai Pistons] sono diversi da $3 milioni.
Pop aggiunge di aver usato toni coloriti per convincere Marjanovic:
Gli ho detto: – Muovi il tuo c**o lontano da qui. Vai. Devi farlo – ma ci è rimasto male. […] Sapevamo che era andato. Succede ad ogni squadra. Si perde un giocatore perché bisogna pagare le persone e non si può pagarle tutte.
Marjanovic dal canto suo sembra essere convinto della destinazione Detroit, nonostante i tentennamenti iniziali:
Il mio primo desiderio era quello di restare. Ma ora mi trovo bene. Penso di aver fatto una buona scelta.
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