Se ne parla da sempre e se ne continuerà a parlare per molto tempo ancora: meglio costruire la propria “dinasty” coltivando talenti o creare dei super-team? La corsa per l’anello infatti passa spesso per questo importante bivio, con filosofie diametralmente opposte che disquisiscono sullo spinoso tema da anni, specialmente dopo la (anzi “le”) Decision.
Come riportato da Thescore.com, Damian Lillard ha già scelto la sua strategia: se mai dovrà vincere un anello, lo vorrà fare con la sua Portland dopo aver costruito, mattone dopo mattone, una contender con lui al comando. Tanto è forte questo sentimento in lui che a una domanda di qualche tempo fa di un fan su Twitter, volta a sapere se Lillard tornerà mai nella sua città natale di Oakland, indossando quindi la casacca dei Golden State Warriors, per provare a vincere un titolo, la risposta è stata un secco “Hell No”.
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Sempre secondo The Score infatti, l’Agent 0 dei Trail Blazers ha dichiarato di avere troppo orgoglio in corpo per poter accettare una destinazione come Golden State e prendere parte ad un super-team; parole che sono state subito interpretate dagli addetti ai lavori come una stoccata a Kevin Durant. Nello specifico vi riportiamo una parte dello statement rilasciato da Dame Lillard:
Quello che ho detto l’ho detto solo per quanto riguarda me, non mi riferivo a nessuno in particolare. Ho semplicemente detto che unirsi ad una squadra come Golden State e con altri super giocatori non fa per me. Giochiamo per vincere, e se questo è quello che certe persone si sentono di dover fare per vincere, a me sta bene. Non è contro le regole, non possiamo essere arrabbiati con qualcuno per aver scelto di giocare in qualsiasi squadra volesse, ma quello che dico è semplicemente che preferirei vincere un titolo con la squadra che ho. Preferirei coltivarla e portarla ad esserla una squadra da titolo.