Non è mai facile essere un rookie, nello sport come in tutti gli altri posti di lavoro: è estremamente difficile guadagnarsi il rispetto dei colleghi e gli errori commessi vengono pagati amaramente.
Ne sa qualcosa il nuovo capo allenatore dei Los Angeles Lakers, Luke Walton, il quale si è trovato ad essere un novizio probabilmente con le persone più difficili, sotto questo aspetto, che avrebbe mai potuto incontrare: Kobe Bryant e Shaquille O’Neal.
In una’intervista rilasciata al podcast Open Run, Walton ha raccontato un curioso aneddoto sul suo primo anno nella Lega, dove il Black Mamba non ha avuto nessuna pietà di lui in una particolare circostanza. Queste le sue parole, raccolte dal portale sportivo The Score:
Mi ricordo nel mio anno da rookie quando sono arrivato all’allenamento un giorno, probabilmente avevo bevuto un po’ troppo la sera prima. Mi sentivo da Dio, ma Shaq e Kobe riuscivano a percepire l’orore dell’alcool in me. Kobe ha informato subito il resto della squadra che nessuno doveva permettersi di aiutarmi in difesa contro di lui e che avrei dovuto marcarlo da solo per tutto l’allenamento.
All’inizio l’ho presa sul ridere, ho pensato “Oh questo è divertente”, ma nella mente di Kobe e nei suoi occhi la situazione diceva “No, posso vedere e annusare la tua debolezza, oggi ti distruggo”. Mi ha dato una vera lezione. Ha segnato oltre 70 punti in allenamento quel giorno, io imploravo per avere un po’ d’aiuto ma nessuno dei miei compagni mi ha dato una mano. Il suo killer instinct e la sua etica del lavoro però saranno dentro di me per tutta la vita.
Chissà che Walton non decida di ricorrere all’aiuto di Kobe nel corso della stagione se dovesse trovarsi in difficoltà nel gestire il giovane potenziale a sua disposizione.