Nella NBA moderna la concezione “vecchio stampo” del centro sta lasciando il campo alla cosiddetta ‘small-ball’ che, per definizione, non prevede la presenza di un lungo sotto canestro pronto a dominare il pitturato.
I principali interpreti di questa rivoluzione sono come noto i Golden State Warriors, i quali spesso utilizzano da 5 un giocatore come Draymond Green -alto “solamente” 201 centimetri- in modo da poter alzare il ritmo di gioco e allargare il campo all’inverosimile.
Gregg Popovich ha voluto dire la sua sul gioco dei vice-campioni in carica:
“I Golden State Warriors sono un’anomalia considerato il gruppo di giocatori che hanno a disposizione. Sono mostruosi, non c’è che dire, senza dubbio sono la squadra più difficile quando hanno la palla in mano. Per il resto, noi poveri stupidi (riferito alle altre 29 squadre della lega ndr), siamo una specie di ibrido. Noi cerchiamo di essere flessibili, nessuna squadra sarà completamente grande o completamente piccola. Ogni squadra gioca con 5 piccoli per un po’ di tempo, per poi passare a giocare con i lunghi lì davanti: alterniamo un po’.”
I San Antonio Spurs, con l’aggiunta al roster di Pau Gasol, dispongono di ben due big man –Aldridge e appunto Gasol- in grado sia di allargare il campo per prendersi tiri dalla media, sia di giocare spalle a canestro. Questa formula ha funzionato bene in passato con David Robinson e Tim Duncan, perciò vedremo se gli Spurs riusciranno, per l’ennesima volta, a sorprenderci.