Se Lowry e DeRozan sono gli artisti che dipingono quotidianamente le navate della chiesa, il grande architetto, l’uomo senza il quale questa squadra non avrebbe mai raggiunto certi livelli, è Dwane Casey. Mai attirato dalla rivoluzione goldenstaitiana, crede che il tiro da 3 sia utile tanto quanto la capacità di giocare in post, in relazione ai momenti della partita.
I Raptors sono la squadra con il penultimo Pace della lega (95,3 solo i Jazz giocano meno possessi), e nonostante tirino da oltre l’arco con un buon 37%, i tentativi sono 23,3 a partita. Pochi rispetto ai 31,6 dei Warriors ad esempio. La risposta di coach Casey risiede nel prendere tiri ad alta percentuale, possibilmente senza troppi avversari a contrastarne la riuscita. Ecco perché i Raptors, dopo i T’Wolves, sono la squadra che segna più liberi a partita (20,8) e per costruire questi tiri servono giocatori che sfidino apertamente le difese avversarie.
Il 48,9% dei tiri non proviene da un assistenza, dato incredibilmente contro tendenza e che porta a pensare ad uno spacing inefficiente al Air Canada Center. In verità due giocatori come DeRozan e Lowry sono nati per attaccare le difese schierate e per portare a casa il fischio. È più probabile segnare un tiro libero rispetto ad una tripla aperta e quindi la prima opzione rimane quella di andare al ferro ogni volta che ce n’è la possibilità.
Poi certo la squadra annovera anche giocatori molto adatti ad aprire il campo come Ross, Carrol o Patterson che sono utilissimi soprattutto contro squadre molto attente nei pressi del ferro. La forza di questi Raptors sta proprio nell’avere più frecce in faretra. Un maggior quantitativo di triple probabilmente porterebbe qualche punto in più, ma lo scorso anno soltanto tre franchigie hanno vinto più partite dei canadesi. Fare meglio era difficile.