A pochi giorni dal via della stagione 2016/17, negli Stati Uniti ci si chiede se anche in NBA si assisterà ad atti di protesta da parte dei giocatori durante l’esecuzione dell’inno nazionale.
A riguardo non poteva ovviamente mancare l’opinione del Commissioner NBA Adam Silver che, intervenuto al consiglio dei governatori della National Basketball Association, ha voluto dire la sua:
“Non so se i giocatori stanno organizzando qualcosa. Al momento posso solo dire che durante la preseason tutti sono rimasti in piedi al momento dell’inno. E’ mia speranza che continuino con questo atteggiamento, poiché a mio avviso è la cosa migliore da fare”.
E ancora:
“Nessuna organizzazione o lega sportivo vanta una posizione migliore della nostra quando si tratta di affrontare temi di questa portata. C’è un clima sociale non sereno negli Stati Uniti e, al di là delle discussioni sull’inno, mi aspetto che insieme ai giocatori possiamo tutti collaborare per trovare una soluzione a questi problemi, in modo da fare la differenza con le nostre azioni”.
Come riportato da ESPN, l’NBA è una delle leghe sportive più all’avanguardia e attenta alle problematiche sociali, così come lo sono molti giocatori a partire dalle superstar LeBron James, Carmelo Anthony, Chris Paul e Dwyane Wade.
La questione dell’inno nazionale è recentemente salita alla ribalta negli USA a causa del quarterback dei San Francisco 49ers Colin Kaepernick, solito inginocchiarsi durante l’inno in segno di protesta “verso un paese che opprime i neri e la gente di colore”.