Nello scontro di vertice ad Est tra le due finaliste, ad avere la meglio è (neanche a dirlo) la squadra di Lebron James. Un 94-91 acciuffato in volato contro i Toronto Raptors grazie a questo canestro.
Una tripla di Kyrie Irving realizzata ad una 50ina di secondi dalla fine, ultimo canestro dal campo di una partita vinta in volata dai Cavs. Il destino è davvero beffardo e dopo la replica di “The block” di LBJ all’esordio contro i Knicks, ha tenuto a farci tornare in mente che i punti pesanti può metterli, li ha messi e soprattutto li metterà in futuro anche il playmaker col numero 2 sulla schiena.
Irving è stato anche il miglior realizzatore dei suoi (26 punti, 6 assist e 6 rimbalzi), corroborato dal supporto di un quintetto che ha fatto la differenza: J.R. Smith è stato l’unico dei 5 titolari a non chiudere in doppia cifra (ve l’ho detto che il destino è beffardo, no?), fermatosi a quota 8. Kevin Love invece ha senza troppi problemi portato a casa la doppia doppia d’ordinanza (18 punti e 10 rimbalzi).
E Lebron?
LBJ ha giocato in modalità controllata, settando la sua gara (e di conseguenza i suoi numeri) sulle frequenze da Regular Season, in cui l’utilizzo mirato delle energie diventa decisivo: 21 punti, 8 rimbalzi e 7 assist. Essenziale.