In casa Lakers, il rebuilding è appena iniziato. Un ecosistema delicato, dove ogni soffio di vento può farti storcere il naso e mandare all’aria la possibilità di ripartire. Un esempio per tutti: l’esordio di Julius Randle di 2 anni fa. In quel caso la settima scelta assoluta al Draft 2014 si fratturò la tibia destra e fu costretto a salutare la stagione che aveva appena preso l’avvio, rimandando ulteriormente lo start del progetto con su scritto “i nuovi Lakers”.
Impossibile non evocare questi ricordi nefasti visto quanto accaduto questa notte durante il match di questa notte giocato (e perso) contro gli Utah Jazz. La partita è la seconda e non la prima, così come la scelta: Brandon Ingram, entrato dalla panchina, dopo 4 minuti è costretto ad abbandonare il parquet a causa di un problema al ginocchio destro.
Sì, in molti tra i tifosi gialloviola hanno iniziato a trattenere il respiro. Le sue condizioni non sembrano preoccupanti, ma verranno seriamente rivalutate sabato, il giorno prima della sfida contro i Thunder:
Non rischieremo in alcun modo che Ingram torni a giocare prima di avere la certezza al 100% che il ginocchio non è totalmente a posto
Queste le parole a fine gara di coach Luke Walton, che non ha fatto in alcun modo cenno a possibili diagnosi. Ingram difatti, uscito precauzionalmente, era convinto di poter tornare in campo già dopo l’intervallo, ma dopo un’attenta analisi negli spogliatoi si è preferito non rischiare complicazioni.
Da quanto filtrato, però, sembrerebbe davvero nulla di serio:
Giusto un po’ di tendinite, nulla di serio. Il numero 14 ha chiuso la gara con un canestro e soli 2 punti a referto. Due come la scelta al Draft e come le partite giocate in NBA. Fino ad oggi, di certo non fino a aprile.