Joakim Noah non era nuovo al Madison Square Garden: nella sua quasi decennale carriera in NBA, infatti, il centro francese aveva giocato per ben quattordici volte nella storica arena di New York, tredici di queste con la maglia rossa di Chicago. Ieri, per la prima volta, il centro ex Bulls ha calcato il parquet dell’arena della sua città natale, con la nuova maglia, quella dei New York Knicks.
“Essendo cresciuto qui [a New York ndr], sono stato in questo edificio per tantissime volte come tifoso. Perciò avere la possibilità di tornarci vestendo questa maglia è ancora più speciale per me. Voglio solo riuscire ad essere parte di qualcosa di straordinario”
“Come?”, vi starete chiedendo voi, “ma Noah non era francese?”. L’espressione interrogativa è più che giustificata, visto e considerato che non molti sanno che il neo centro dei Knicks non solo è nato a New York, ma ha anche speso gran parte della sua gioventù nella Grande Mela, ottenendo la cittadinanza francese solo in quanto figlio di Yannick Noah, ex tennista di origini transalpine.
Quella di ieri sera contro i Grizzlies quindi è stata a tutti gli effetti per Noah la prima partita giocata con la maglia della sua città, nell’arena della sua città, il Madison Square Garden appunto, e l’emozione, come era prevedibile, è stata tanta. Turbamento che, tuttavia, non sembra avergli giocato brutti scherzi, vista la convincente prestazione messa in campo, con la quale ha largamente contribuito alla vittoria dei Knicks sugli Orsi del Tennessee (6 punti, 10 rimbalzi e 7 assist in 22 minuti di gioco, con un ottimo + 16 di plus minus).