La sconfitta netta contro gli Spurs nel season opener ha messo a nudo tutti i difetti dei nuovi Warriors, le successive vittorie contro Pelicans e Suns sono arrivate con più patemi del previsto.
Steve Kerr ha captato segnali non troppo positivi e non risparmia le critiche ai suoi nel post partita di Phoenix:
Nel primo tempo eravamo frustati. Lo potevate vedere tutti. Nulla ci sta venendo facile. Abbiamo una squadra nuova e tanti volti nuovi ma anche per i giocatori che sono tornati con noi [dall’anno scorso] è un mix differente. […] Stiamo prendendo tiri aperti, con spazio, ma non tiri veramente in ritmo, questa è stata la nostra caratteristica negli ultimi due anni. […] Non abbiamo trovato ancora la giusta chimica.
La “macchina perfetta”, così in molti hanno ribattezzato la versione 2016-17 dei Warriors, ha bisogno di rodaggio. Non sarà facile inserire una pedina come Kevin Durant in un sistema consolidato come quello di Golden State. La ricerca del giusto assetto e di un nuovo equilibrio potrebbe richiedere del tempo. Una situazione per certi versi analoga a quella dei primi Heat targati LeBron, tanta pressione addosso e partenza a rilento nel 2010-11 (appena sopra il 50% di vittorie dopo 17 partite, chiusero la stagione regolare con 58-24). La strada non è in discesa, ma Kerr ha indicato la via.
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