Che qualche malessere da metabolizzare ci fosse, lo si poteva anche immaginare. E non esisterà mai nella storia dello sport miglior antidolorifico di una bella vittoria, magari in trasferta, magari dopo essere stati l’intero primo tempo in svantaggio.
Per Golden State la partita di Phoenix è stata molto più complessa del previsto, soprattutto durante la rincorsa del primo tempo, sempre dietro e mai totalmente a posto. Una di quelle gare da vincere in ciabatte e che invece ti costringono ad allacciare le scarpe. Come dimostra anche Kevin Durant.
E’ lui il miglior marcatore di giornata in casa Warriors: 37 punti con 16 tiri ed un solo libero sbagliato a fronte dei 16 tentati. Una macchina da canestri, che sta tenendo fede al più facile dei pronostici della stagione: inserito in un contesto offensivo come quello dei Warriors, KD può farne 40 di media senza bagnare di sudore la canotta.
17 tiri li ha presi Curry stanotte, mandandone a bersaglio 9 (di cui 5 dalla lunga distanza), mentre i 15 tentativi di Thompson hanno portato in dote “soltanto” 14 punti. Poco importa: alla fine è 106 a 100 per Golden State.
Tocca pensare alla difesa, all’equilibrio e alla presenza a protezione del ferro e rimbalzo. Con una vittoria in più, si farà sicuramente meno fatica Steve Kerr a ragionarci.