Q: flusso di coscienza redazionale
Embiid è di certo il futuro della Lega: può essere anche il presente?
A. Piano. Joelone ha sì iniziato bene, ma ci sono 82 partite in una stagione ed è un attimo che questo mi si rompa di nuovo. E’ vero che ha dimostrato di avere grande potenziale (52 punti totali in 63 minuti, 16 liberi convertiti sui 21 tirati, già 8 stoppate), ma anche fatto vedere tante cose da sistemare: le 11 palle perse a fronte di quattro assist sono quasi normali per un giocatore fermo ai box due anni. Un giocatore che è sicuramente presente e futuro della Lega è Karl-Anthony Towns, il quale, una stagione fa, sembrava più pronto nonostante fosse più giovane. Il rookie Embiid è a livello del rookie Towns? Dubito.
Vedendolo fare molto bene ora, è lecito chiedesi cosa-sarebbe-successo-se non si fosse mai infortunato. Intanto sarebbe andato alla 1 in quel Draft 2014, poi avrebbe fatto il bello e il cattivo tempo in NBA. Di tempo ce n’è ancora: ha solo ventidue anni e gioca a basket all’incirca dall’altro ieri, per rendersi conto di che razza di potenziale ha.
Sono cose come questa che fanno stropicciare gli occhi ai fan di Philly (che negli ultimi anni di cose così ne hanno viste ben poche): in pochi secondi oscura la vallata ad Evan Fournier, runs the floor e segue a rimbalzo un tragicomico errore di Geraldo Henderson. Sprazzi di Centro del Futuro™. Ancora: qui sposta come fosse una stilografica Nik Vucevfic sotto canestro. Eppure, possesso decisivo, sopra di due punti, ti stai giocando la prima W dell’anno e ti fai sorprende da un elevator screen piazzato da Vucevic per Fournier cambiando 2/3 secondi in ritardo? Inaccettabile.
Scritto da Michele Pelacci