“Provo a paragonare il mio gioco e a modellarlo sul suo, ma alla fine tutto quello che voglio essere è Brandon Ingram. Mentre crescevo, volevo solo essere come lui. Ma penso che il confronto sia più giusto se fatto quando aveva la mia età, quando è entrato nella lega”
Ha le idee molto chiare Brandon Ingram in merito alla fisionomia che vuole imprimere al suo gioco e al modello da seguire per diventare grandi. Infatti, proprio il giorno dopo le belle parole di stima spese dall’ala piccola dei Warriors sul pari ruolo ai Lakers (“Brandon ha ciò che tutti i grandi giocatori hanno: la volontà di migliorare e la volontà di competere in ogni situazione”), è arrivata la risposta del rookie gialloviola, il quale ha ammesso di aver sempre assunto l’ex Thunder a modello aggiungendo, poi, quanto contassero quelle parole “provenienti da un ragazzo al quale mi sono sempre ispirato”.
Per una fortuna coincidenza, la scelta numero 2 dell’ultimo draft avrà a sua disposizione a Los Angeles Brian Keefe, assistente di Walton ed ex development coach a Seattle e Oklahoma proprio nei primi anni di Durant nella lega.
“E’ ironico” ha detto Ingram, “quando sono entrato nella lega non sapevo avesse lavorato con Durant. Mi ha aiutato moltissimo con i suoi insegnamenti e con il programma giornaliero che ha predisposto per me”.
Programma che, a quanto sembra, ha come obiettivo proprio quello di rispecchiare il gioco del numero 35 dei Warriors. Durant stesso, interrogato sull’argomento, ha detto:
“E’ come se il cerchio si fosse chiuso. Brian sta insegnando a Brandon le stesse cose che ha insegnato a me quando sono entrato nella lega.”