Dopo la convincente vittoria contro i Raptors, i Cavs battono anche un’altra contendente al ruolo di “anti-Cleveland” ad Est, i Boston Celtics ancora privi di Al Horford, battuti per 128 a 122 in una gara in cui Lebron si è allacciato le scarpe.
Sempre in modalità controllata, ma la partita era una di quelle in cui lasciare il segno: per LBJ alla fine il referto recita 30 punti, 12 assist e 7 rimbalzi, con il quintetto Cavs molto produttivo (J.R. a parte), ben supportato da Frye e Shumpert dalla panchina.
In contropiede poi, ce ne fosse bisogno, si mette anche un po’ di peperoncino.
Coach Stevens può consolarsi con le notizie positive che arrivano soprattutto dal backcourt, con Thomas e Bradley a fare la voce grosse in fase realizzativa (per il secondo ci sono anche 10 rimbalzi), in una gara in cui se fosse andato dentro qualche tiro in più dalla lunga distanza (11/34 il dato finale, con Amir Johnson tornato ad un più “consono” 0/2 dopo l’exploit contro Chicago) si sarebbe potuto assistere ad un finale diverso.
Ah, quasi dimenticavo. Partita di livello assoluto da parte di Jaylen Brown: 19 punti, + 15 di plus/minus, “investitura” da parte di LBJ (con cui ha chiacchierato a margine della gara) e QUESTO rimbalzo sulla testa della difesa di Cleveland (simbolo di dove può arrivare in tutti i sensi questo ragazzo).
La partita sarà anche stata persa, ma a Boston possono continuare a sorridere.