Delle 8 partite giocate questa notte in NBA, nelle prossime schede non parleremo di 4 di queste.
Non parleremo dei Washington Wizards, che orfani di John Wall (tenuto a riposo nel back-to-back dopo l’operazione di quest’estate) incassano la quarta sconfitta stagionale contro gli Orlando Magic, vittoriosi per 88-86. Gara molto combattuta quella dell’Amway Center, con i ragazzi di Scott Brooks in vantaggio per larghi tratti, ma alla fine sono i 18 punti di Jeff Green, tra cui un’importante tripla nel finale, a fare la differenza e indirizzare il match sui binari di Orlando.
Non parleremo della facile vittoria casalinga dei Detroit Pistons contro i Denver Nuggets di un Danilo Gallinari ancora troppo altalenante: 16 i punti del Gallo, ma gara mai in discussione nella Motor-City, con i ragazzi di Van Gundy che hanno condotto dal primo all’ultimo minuto fino al 103-86 finale. 19 punti e 20 rimbalzi per un Andre Dummond che sta cercando di tornare ai livelli della scorsa stagione.
Non parleremo nemmeno della vittoria degli Atlanta Hawks contro gli Houston Rockets di un James Harden che ha soltanto sfiorato la tripla doppia: per il Barba 30 punti, 9 rimbalzi e 12 assist, ma sul parquet degli Hawks l’ex Okc non ha avuto vita facile al cospetto della truppa di coach Budenholzer. 23 punti e 11 rimbalzi per Millsap, 20 punti per Bazemore, 20 con 14 rimbalzi per Howard e 17 con 12 assist per Schroeder: di fronte ad una formazione che gioca così di squadra per i Rockets era davvero tosta.
E dire che la stoppata della notte sarebbe potuta essere di Dwight Howard se l’arbitro non avesse fischiato fallo…
Non parleremo, infine, della terza vittoria stagionale dei Milwaukee Bucks, questa volta ai danni dei Sacramento Kings. 17+8+8+4 palle recuperate per il solito Antetokounmpo, che assecondato da un grande Teletovic da 22 punti (7/9 da tre) permette a Kidd di portare a casa la vittoria. In casa Kings poco da salvare, con 15 punti di uno spento Cousins e 19 di un estemporaneo Garrett Temple, capace di segnare 5 triple su 6 tentativi.
Parlando di Giannis, comunque, non bisogna dimenticare che sa anche volare: