L’ultima apparizione di Mario Chalmers nella NBA è datata 9 marzo 2016: durante la partita poi persa dai suoi Grizzlies contro i Celtics, il playmaker si rompe il tendine d’Achille del piede destro e dice addio alla stagione. Qualche giorno dopo verrà anche tagliato da Memphis dove l’alaskano era giunto nel novembre di un anno fa, dopo 7 anni in quel di Miami dove ha raccolto tanto con gli Heat.
Chalmers ha vissuto a pieno l’era dei Big Three giocando quattro NBA Finals di fila e vincendo due anelli, nel 2012 contro gli Oklahoma City Thunder e nel 2013 contro i San Antonio Spurs. La rivincita del 2014 dei texani l’ha lasciato con l’amaro in bocca e la volontà di cancellare quella pagina dalla sua mente cestistica è una delle motivazioni principali che lo spinge a tornare.
Chalmers fa il punto sulla sua situazione a livello fisico e sul suo futuro prossimo nelle dichiarazioni rilasciate alla Associated Press.
Al momento sto bene e i miglioramenti continuano. Adesso sto lavorando sul campo aumentando man mano i carichi di lavoro, mentre gli ultimi due mesi li ho passati a rimettermi in forma in maniera graduale. Ora riesco a correre, sprintare e saltare senza alcun problema. Ho già parlato con alcune franchigie e penso che nei prossimi mesi potrei tornare in NBA. Una delle motivazioni che mi spingono a rientrare è la mia prestazione globale nelle ultime Finals giocate contro gli Spurs nel 2014: voglio avere un’altra opportunità per cancellare quel ricordo che è un chiodo fisso nella mia mente. Avrei dovuto dare di più, chissà che possa tornare in qualche contender per potermi giocare di nuovo le mie carte. Ho giocato 4 Finals, ho imparato a gestire certe situazioni e penso di poter mettere a disposizione la mia esperienza per tante squadre che ambiscono a vincere.