E’ ancora troppo presto per parlare di Lakers convincenti, ma le prime partite hanno dato un’ottima impressione sul lavoro fatto fino ad ora da Luke Walton e la dirigenza della seconda franchigia più vincente della NBA.
Le prime partite hanno letteralmente stupito i tifosi gialloviola, che oltre ai risultati, hanno potuto constatare un gioco godibile ed un ritrovato spirito di squadra, tant’è che anche Draymond Green, dei Golden State Warriors, in una recente intervista ha dichiarato:
“I Lakers non hanno più una squadra scarsa”
Alcuni giocatori sembrano rinati: D’Angelo Russell e Julius Randle in primis, hanno letteralmente cambiato passo rispetto all’anno scorso. Punti, assist, rimbalzi. La giovane coppia dei Lakers sta riportando ottimi numeri partita dopo partita, pur mostrando ancora ampio margine di miglioramento in fasi come la gestione del pallone e dell’intensità difensiva lungo tutto l’arco della partita. Il rookie Brandon Ingram è un gioiellino ancora acerbo che a sprazzi mostra giocate di grande talento, mentre in alcuni momenti sembra ancora studiare cautamente quello che gli succede intorno. Per le prime partite è stato piazzato nel secondo quintetto come playmaker da Walton, che intelligentemente non vuole mettergli addosso troppa pressione richiedendogli grossi sforzi in fase di realizzazione.
Il resto della squadra ha un’ottima chimica, Mozgov e Young stanno disputando un ottimo avvio di stagione; i veterani, Deng, Calderon e Williams garantiscono solide prestazioni ed esperienza, mentre Jordan Clarkson, Larry Nance Jr e Tarik Black portano energia e punti ogni qual volta Walton li metta sul parquet.
Parte del successo fin qui raggiunto dai Lakers sta sicuramente nel grande lavoro a livello di collettivo. La panchina dei Lakers infatti è la più prolifica della NBA, con 51.2. punti di media a partita, dato che testimonia l’ottimo equilibrio trovato fino a questo punto da coach Walton.
di Marco Malvezzi