Fine della corsa. Donald Sterling nella giornata di ieri ha infatti finalmente raggiunto un accordo per la risoluzione della causa contro la National Basketball Association.
La triste vicenda era nata nell’aprile 2014 a seguito di alcune intercettazioni che vedevano l’ex proprietario dei Los Angeles Clippers parlare con la sua fidanzata e rivolgersi con considerazioni razziste nei confronti di Earvin Magic Johnson: esternazioni che avevano scatenato immediatamente lo sdegno dell’intero pianeta NBA e non solo.
Nel giorno in cui, di fatto, dopo 2 anni di battaglie legali le strade di Sterling e della NBA si separano definitivamente ed ufficialmente, il Los Angeles Time riporta le parole dell’avvocato di Donald, Bobby Samini:
Il mio assistito è soddisfatto del risultato e non vede l’ora di concentrarsi sulle sue attività future.
Sterling aveva presentato una causa nei confronti della NBA, rea di aver cospirato per forzare la vendita della sua ex franchigia, acquistata per 2 miliardi di dollari dall’attuale proprietario Steve Ballmer. Nonostante la richiesta respinta nel marzo di quest’anno da parte di un giudice federale, l’imprenditore ha voluto procedere in appello, tardando però nella presentazione di alcuni documenti legali inerenti nel mese scorso. Nella giornata di ieri quindi l’epilogo definitivo.
Donald Sterling, a seguito di quelle dichiarazioni, è stato bandito a vita dalla NBA.