Dopo 5 anni di uscite tra il primo e il secondo turno dei Playoff, questa cominciata ormai da un mese sembra poter essere davvero la stagione dei Los Angeles Clippers. Iniziare la stagione con un record di 13-2 e il primo posto ad Ovest è infatti un ottimo biglietto da visita con cui presentarsi al resto della stagione con in mente quel titolo NBA che non è mai arrivato in quella sponda di Los Angeles.
Quella di quest’anno sembra essere davvero l’ultimissima possibilità per Paul, Griffin e Jordan, i primi due, infatti, diventeranno free agent al termine di questa stagione, ed è probabile che la dirigenza dei Clippers decida di ripartire da zero con il progetto, considerando che questo terzetto indossa la maglia dei losangelini ormai da 6 anni.
Il giocatore che in questa stagione, più di altri, si gioca una delle sue ultime possibilità è sicuramente Chris Paul che, nonostante una grandiosa carriera non può ancora mostrare nella sua bacheca un Larry O’Brien Trophy. Proprio Paul nella giornata di oggi è stato intervistato da Sam Amick di USA Today, e si è soffermato molto sul rapporto che lo lega con i suoi compagni, in particolare Blake Griffin.
Ecco le sue parole:
Non c’è dubbio che il nostro rapporto non sia mai stato così buono. Come dicevo siamo maturati entrambi tantissimo, e la nostra capacità di comunicare l’uno con l’altro è fantastica, ma questa affinità ha richiesto tempo. Ci stiamo divertendo come mai abbiamo fatto prima.
Secondo l’ex guardia degli Charlotte Hornets, dietro a questo rapporto sempre più stretto con il numero 32 sta la seconda paternità di Griffin (la cui bambina è nata lo scorso settembre) che lo ha fatto maturare e lo ha fatto avvicinare ad un altro papà come CP3.
Per quanto mi riguarda aver avuto i miei bambini e la mia famiglia mi ha dato una prospettiva diversa su tutto. Vedere Blake ora, con i suoi due bambini e tutto… è diverso, capisci cosa intendo? Vedi in lui la maggiore responsabilità. Credo che entrambi condividiamo questa cosa, e capiamo entrambi che abbiamo avuto tutto quello che potevamo desiderare, una famiglia fantastica, la possibilità di giocare il gioco che amiamo, e anche i nostri premi individuali, adesso vogliamo una cosa sola.
E quella cosa è, ovviamente, il titolo NBA, che passa prima dall’arrivare alle Finals (palcoscenico che né Paul, né Griffin, né i Clippers, nei loro 46 anni di storia, hanno mai calcato) sconfiggendo quelli che, ad oggi, sembrano i grandi rivali della Western Conference, ossia i Golden State Warriors.
Anche Blake Griffin è stato intervistato da Amick, e ha voluto ripercorrere i suoi anni a Los Angeles:
Sappiamo tutti che la free agency arriverà e che dovremo affrontarla. Ma oltre a quella, anno dopo anno, dopo aver vissuto delusioni cocenti ai playoff, dopo aver creduto di esserci vicini ed essere tornati al punto di partenza alla fine noi eravamo sempre lì. Credo avessi 22 anni quando Chris è arrivato ai Clippers, DJ aveva più o meno la mia stessa età, era l’anno del lockout, siamo cresciuti davvero molto in questi 5 anni che sono trascorsi.
È bello ogni tanto fermarsi a ripensare a quel periodo, ma anno dopo anno attraversi alti e bassi. Tantissime delusioni ai playoff che tutti ricordate bene e di cui noi abbiamo discusso. Il senso di urgenza di vincere è qui, e credo sia la combinazione di una serie di cose. Masiamo maturati tanto come squadra, e credo che abbiamo finalmente realizzato quale sia la cosa più importante, vincere. Vincere il premio più importante.