La partita della scorsa notte tra Dallas Mavericks e San Antonio Spurs ha fatto infuriare il coach dei neroargento, nonostante la vittoria per 96 a 91. Popovich se l’è presa coi suoi perché scesi in campo troppo molli e svogliati, contro una squadra palesemente inferiore. Inferiore anche e soprattutto per la storica decisione di Rick Carlisle di schierare in quintetto quattro giocatori non scelti al Draft NBA.
DESAPARECIDOS?
I quattro valorosi, autori di una partita più che dignitosa (57 punti segnati complessivi), sono il play Seth Curry (fratello minore del ben più noto Steph), l’ala piccola Dorian Finney-Smith, il centro Salah Mejri e la guardia Wesley Matthews, con solo l’ultimo che è stabilmente nello starting five dei Mavericks (mancavano all’appello, invece, Dirk Nowitzki, Andrew Bogut e Deron Williams). Nell’insolito spot di ala grande è partito l’uomo solo al comando Harrison Barnes, miglior giocatore dei Mavericks (anche per mancanza di alternative) in questo deludente inizio di stagione.
La squadra di coach Carlisle è ultima nella Western Conference, con un desolante record di 2 vittorie e 11 sconfitte. La stagione, un po’ per il declino fisico di Nowitzki, un po’ per la carenza di talento in rotazione, sembra quasi poter essere “pensionabile” dopo sole 13 partite. Forse ha fatto bene Carlisle (che magari continuerà il trend): approfittare della situazione per sperimentare e per dare una chance a giocatori che normalmente farebbero molta fatica a mettersi in mostra. Se scelti al Draft o meno non importa.
NEWS NBA